VIAREGGIO. Al lavoro per dotare il porto di Viareggio di una banchina commerciale entro la fine del 2018. Così da dare concretezza allo scenario che vedrà l’attracco, nell’area del Triangolino, di navi da crociera. È in questo senso - spiega al “Tirreno” il segretario dell’Autorità portuale regionale, Fabrizio Morelli - «che si è scavato il fondale, nella zona dell’intervento, così da garantire a regime la profondità necessaria all’attracco di quel tipo di navi». La destinazione commerciale interessa - così il progetto finanziato dalla Regione Toscana per 2,6 milioni - un’area posta all’interno dell’avamporto per una superficie di circa 4.900 metri quadrati, dotata di una banchina (da 166 metri di sviluppo) sufficiente all’accosto di unità di lunghezza fino a 90 metri. E provvista anche di un “dente” «per l’imbarco di autoveicoli su un traghetto di media dimensione, nel caso che la banchina fosse destinata a terminale di un collegamento passeggeri con le isole dell’arcipelago toscano». La nuova struttura diventerà anche il luogo destinato all’attracco dei tender delle navi da crociere più grandi, quelle che inevitabilmente rimangono alla fonda.
«Si tratta - spiega il comandante della Capitaneria di porto, Giovanni Calvelli parlando delle crociere possibili per il porto viareggino all’entrata in funzione della nuova banchina - di unità per crociere di altissima gamma, per la quali si aprirà la possibilità di sbarcare i propri passeggeri direttamente alla nuova banchina». Alla domanda se la Capitaneria, organismo cui attiene tutto ciò che è sicurezza in porto ed i mare, ritiene che oggi l’area del Triangolino possa essere ritenuta sicura, Calvelli non ha esitazioni nel rispondere: «Bisogna immaginare come dovrebbe essere il futuro di quest’area, in una prospettiva di lungo periodo». Prospettiva che in passato destinava la zona a porto turistico per barche di piccola e media dimensione, ma che il Piano regolatore portuale in divenire nelle segrete stanze sembra pronto a modificare.
Intanto, quello che salta all’occhio è lo stato del confine del Triangolino, sul lato dove sorgerà la banchina commerciale, là dove corrono ancora le tubazione del vecchio sabbiodotto in disuso dal 2000. Le foto mostrano cedimenti, rotture, materiale pronto a cadere in mare. «Si tratta di un’area a cantiere», ricorda il comandante Calvelli, «ed interdetta da tempo ai non addetti ai lavori. Gli smottamenti erano già presenti prima ancora dei lavori di dragaggio funzionali alla realizzazione della nuova opera. In ogni caso, per la parte che andrà a ricadere nella realizzazione della nuova banchina, saranno completamente eliminati dalla nuova struttura». Il progetto dell’Autorità portuale prevede, infatti, che sia le tubazioni, che lo scatolare, siano demoliti prima di realizzare la nuova opera.
Dal punto di visto della tecnica, la banchina sarà del tipo “a gravità”, «realizzata - si legge nelle carte progettuali - con massi artificiali in cemento debolmente armato sovrapposti, confezionati in cantiere e posti in opera con l'ausilio di mezzi marittimi». Massi che saranno collocati «in filari, in modo da formare pile indipendenti e sigillando i giunti, così da evitare uscite del materiale di rinfianco e consentire eventuali assestamenti dell'opera». L'area retrostante la banchina sarà finita in superficie con uno strato di stabilizzato da cava e lungo lo sviluppo della banchina saranno posti in opera 5 bitte di ormeggio in ghisa e 26 parabordi in gomma».
All’interno dell’area a destinazione commerciale che si viene a creare saranno previsti tutti i servizi necessari allo svolgimento della funzione, per una superficie coperta massima di 200 metri quadrati ed una volumetria massima di 700 metri cubi ed altezza di metri 3,50.