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Venezia –
La crocieristica è un’industria fondamentale per l’economia del nostro territorio. Il porto di Venezia non è semplice porto di transito, ma porto di imbarco e sbarco che coinvolge un’ampia ed articolata filiera economica con un valore che si attesta su oltre 400 milioni di euro tra spesa diretta ed indotto”. E’ quanto dichiarano i lavoratori portuali del settore crociere e dell’indotto di Venezia che si sono dati appuntamento oggi a punta della Dogana per manifestare contro il blocco delle navi cruise in Laguna, dopo il primo presidio in Marittima il 10 agosto scorso.


La protesta dei lavoratori del porto oggi in Laguna

Alla prostesa, si uniti gli imprenditori portuali e marittimi che si sono schierati a fianco dei lavoratori. “Oggi siamo presenti per affiancare e sostenere la manifestazione per chi lavora a terra e in mare, e proseguiamo in tutte le forme a stigmatizzare il silenzio assordante dei governi susseguitisi, incapaci da un decennio ad assumere qualsivoglia decisione”, denuncia Alessandro Santi, Presidente della Venezia Port Community.

Lavoratori e imprese puntano l’indice contro la “perdurante campagna mediatica denigratoria” di cui è vittima il porto di Venezia da 8 anni, cioè da quando – secondo loro – “sponsor più o meno famosi” hanno preso di mira la Laguna, senza conoscere la realtà “economica e sociale” che sta dietro l’industria delle crociere. “Peggio ancora, nessuna di queste ‘celebrità’ ha mai messo piede nel nostro porto per vedere come siamo organizzati, l’alto livello di professionalità che il mercato ci riconosce e adotta a modello, il numero di persone che sono impiegate ogni qual volta una nave arriva e riparte”, rivendicano i lavoratori.

Persone che al momento sono ferme. “Malgrado, il recente DPCM abbia dato la possibilità al settore di riprendere i viaggi in crociera, Venezia non è stata contemplata negli scali scelti dalle compagnie a causa della perdurante indecisione politica e, soprattutto, dall’assordante silenzio delle istituzioni, dando il colpo di grazia a tutti quei lavoratori che da novembre sono a casa, prima per l’Acqua Granda e poi a causa del lockdown, la maggior parte dei quali sta esaurendo gli ammortizzatori sociali o non può contare su alcun tipo di sussidio”. Da qui l’appello dei lavoratori al governo: “È ora di decidere, nel rispetto della città e dell’ambiente ma anche del lavoro perché Venezia è una città che si è trasformata nel tempo ma è stata sempre inclusiva ed accogliente”.

Anche Pino Musolino, commissario straordinario dell’AdSP, invoca la ripresa delle crociere, puntualizzando che l’ente si è già mosso per “erogare i primi fondi destinati al sostegno dei lavoratori delle compagnie portuali”. Ed è pronta a partire con “gli escavi manutentivi che permetteranno il ripristino delle profondità dei canali garantendo così l’accessibilità nautica agli scali di Venezia e Chioggia” .

Fonte:
www.shipmag.it/stop-crociere-a-venezia-appello-di-lavoratori-e-imprese-al-governo-e-ora-di-decidere-ripartiamo...