Gaia-77, 18/04/2021 00:40:
<br class="cbrh" /><br class="cbrh" />Purtroppo nessun posto è una bolla sicura. Neanche la nostra casa, anche le scarpe o le buste della spesa possono infettare. Sinceramente immaginavo che prima o poi sarebbe successo perché è impossibile la sicurezza al 100%. Innumerevoli momento in cui si parla di riaperture, non so se fermare le crociere sia la cosa giusta. Dovremmo stare in lockdown totale perché niente è sicuro ma a breve andremo tutti in terapia psichiatrica. Non se ne può più <br class="cbrh" />
Io comincio a pensare che non ne usciremo mai.
Ma comunque non saremo mai più gli stessi.
I danni a livello psichiatrico saranno immensi.
Siamo stati privati della libertà e degli affetti più cari.
Mio padre ha 93 anni e non lo vedo da settembre.
Vive in un'altra regione e non posso andarci.
Ma anche se potessi non ci andrei per paura di poter essere la causa di un ipotetico e letale contagio.
Ma poi alla fine non vedersi è anche peggio.
Ricevere la telefonata che ti informa che un'ambulanza sta portando tuo figlio in ospedale e non poterlo vedere se non dopo quasi un mese, è una devastazione dalla quale non esci facilmente.
Si pensa di evadere partendo in crociera per dimenticare almeno per una settimana tutto questo e torni contagiato, quando ti avevano garantito la sicurezza.
Forse soltanto il vaccino può essere una speranza di ripartenza.
Se intanto non siamo impazziti, o peggio, depressi.
Il mio pensiero è vicinone solidale alla famiglia di Ospedaletto, che certamente farà domande e pretenderà risposte.