00 28/10/2008 09:15
26 ottobre, nona giornata del campionato di Seconda Divisione: al Sinigaglia arriva il Pizzighettone, ultimo in classifica. Il Como domenica scorsa ha sbancato Pavia (2-0 con gol di Ezio Brevi e Guazzo) ed è sesto a soli tre punti dalla vetta; la gara con il Pizzighettone è perciò una grande occasione per accorciare ulteriormente le distanze!

Nella notte tra sabato e domenica c’è stato il cambio dell’ora e anche le partite si adeguano: il fischio d’inizio è alle 14.30 e sarà così fino a marzo. In un tiepido pomeriggio soleggiato giungo al Sinigaglia con un quarto d’ora di anticipo, anche per questa gara (come nella precedente) non c’è molto pubblico. La tribuna ha molti spazi vuoti e in curva ci saranno circa 600 tifosi, per un totale intorno ai mille spettatori.

Como quasi al completo, l’unico assente è il difensore Rudi (speriamo torni presto). Cotta schiera il consueto 4-4-2 con il “rombo” a centrocampo: giocano Malatesta in porta, Balleri, Brioschi, Oscar Brevi e Franco in difesa, Goretti, Salvi, Ezio Brevi e Bretti a centrocampo, Facchetti (rientrante) e Guazzo in attacco. Il Pizzighettone ha una squadra molto giovane, sono quasi tutti 20enni o poco più, ad eccezione dell’esperto portiere Razzetti e del noto difensore Porrini (era nella Juve oltre 10 anni fa).

Come nella gara contro la Pro Vercelli al primo affondo il Como va in vantaggio: cross dalla fascia sinistra di Guazzo e Facchetti di testa spiazza il portiere ed insacca. GOOOOOL, 1-0 e festa sugli spalti! Un paio di minuti dopo, incertezza della difesa lariana, ma Malatesta in uscita bassa evita il peggio, scontrandosi però con un avversario e restando a terra dolorante per un paio di minuti.

La gara prosegue in modo sonnacchioso, poi ha una fiammata alla mezz’ora: Bretti effettua un paio di dribbling in area e poi cade dopo un contrasto… sembra rigore ma l’arbitro non fischia nulla. Poco dopo si fa vivo ancora il Pizzighettone, ma il Como risponde con azioni solitarie di Franco, Guazzo e Bretti che però non creano grossi grattacapi a Razzetti e compagni. All’ultimo minuto punizione dal limite dell’area per gli ospiti e Malatesta è bravo a deviare in corner. Si va negli spogliatoi sull’uno a zero, più sbadigli che occasioni da rete.

Ad inizio ripresa Cotta sostituisce Bretti con Lombardi, mossa incomprensibile che fa arretrare di 20 metri il baricentro del Como. Il Pizzighettone ci prova con un paio di siluri dal limite dell’area, deviati da Malatesta e da Oscar Brevi, poi però al quarto d’ora Malatesta è costretto ad uscire, ancora dolorante alla gamba per lo scontro del primo tempo. Entra il giovane Tornaghi al suo posto e dopo un minuto il Pizzighettone pareggia: cross dalla fascia e colpo di testa ravvicinato in area di Fumasoli, con la difesa comasca non pervenuta. 1-1, maledizione!

I lariani provano a reagire, senza molto costrutto; si fa vedere Facchetti di testa e c’è poco altro. A 20 minuti dalla fine c’è un’altra mossa strana di Cotta, che leva il vivace Guazzo per inserire Sehic in attacco. Poco dopo, sugli sviluppi di una punizione, Franco sfiora il gol ma è fermato sulla linea di porta, sul cross seguente però Ezio Brevi insacca da distanza ravvicinata. GOOOOL, 2-1, che fatica! Da qui inizia il festival degli orrori per il Como: Facchetti si divora il 3-1 con un tiro sballato e due minuti dopo c’è il meritato pareggio degli ospiti. Doppio cross nei pressi dell’area piccola, difesa assente, Tornaghi addormentato e Piccolo segna il tap-in da due passi. 2-2, sugli spalti l’atmosfera comincia a diventare elettrica.

Il Como non riesce più a fare nulla (d’altronde non c’è mai stato gioco, esordio col Mezzocorona a parte): stupisce come tanti giocatori con carriere in serie A e B non riescano a fare un’azione decente o due passaggi giusti di fila, stupisce come non abbiano grinta, stupisce come una squadra di 20enni (il Pizzighettone, ultima!) si metta a dominare la gara in trasferta al Sinigaglia.

Arriva quindi l’inevitabile, ma lo avevamo intuito tutti ormai (tranne Cotta?): all’ennesima azione offensiva degli ospiti cross in area lariana e l’ex Graziano dribbla con calma la solita difesa di statuine ed insacca il 2-3. Senza parole… La partita si avvia al termine con il Pizzighettone che cerca pure il 2-4 mentre il Como osserva impotente e mentre noi tifosi guardiamo lo “spettacolo” allibiti e disgustati. La chiusura della gara è accolta con una bordata di fischi che trascina di peso i giocatori negli spogliatoi, mentre i ragazzi ospiti festeggiano sotto la curva (con una ventina di tifosi).

Diciamolo, questo Como è pessimo e hanno colpe tutti: la società in primis che, tra un litigio e l’altro, ha distrutto in modo incomprensibile e scellerato una squadra fantastica, l’allenatore (ma c’è? Dal gioco sembrerebbe proprio di no…), i giocatori (molli, svogliati, statici). E’ la quarta partita casalinga di fila in cui lo spettacolo è penoso e a mio parere conta poco che nelle altre tre i lariani abbiano ottenuto 7 punti, assolutamente immeritati. Io cercherei di trovare un rimedio togliendo un po’ di “senatori” dal campo e farei giocare ragazzi giovani, motivati e con un’autonomia fisica di 90 minuti (questi dopo mezz’ora sono già stanchi)… siamo stufi di vedere queste oscenità sul terreno di gioco!

Ora c’è un trittico di partite piuttosto duro per il Como (a San Bonifacio, in casa con l’Olbia e ad Alessandria): con la speranza che questa sconfitta serva di lezione, appuntamento al 9 novembre per Como Olbia. E forza Como!!!

Marcello Spreafico