Tra il 2022 e il 2027 è prevista la consegna di 83 nuove navi, di cui 12 ciascuna per Royal Caribbean e Carnival e 9 ciascuna per MSC e NCL
Con l’allentamento delle misure anti-Coronavirus e il graduale ritorno alla normalità degli spostamenti internazionali, anche il settore cruise – uno dei più colpiti dalla pandemia – può ricominciare a pianificare investimenti e strategie.
Con la comprensibile cautela dovuta al difficile momento geopolitico (il conflitto in Ucraina sta già incidendo su prenotazioni e itinerari), le principali compagnie crocieristiche si preparano a un biennio di crescita in termini di numeri, ma di prudenza in termini di piani industriali.
Il ritorno del mercato ai numeri potenzialmente pre-pandemici è ormai un fatto acclarato, come dimostra, a titolo d’esempio, la notizia che alcuni dei più importanti terminal crociere nordamericani potrebbero raggiungere il 75% della capacità totale entro la fine dell’anno.
Non solo: dopo lo stop del 2020, la quasi totalità dei progetti di espansione delle infrastrutture dedicate alle crociere ha ripreso la sua corsa, così come stanno tornando ai livelli tradizionali gli investimenti in advertising.
Un discorso diverso merita, come si accennava poco fa, la questione nuovi ordini. Le compagnie, da questo punto di vista, sono state “tranquille” nell’ultimo biennio, e probabilmente rimarranno tali per qualche tempo. C’è solo una nave da crociera tradizionale in ordine quest’anno (una piccola unità di lusso ordinata da NYK a Meyer Werft), oltre a due navi-residence. Ma è anche vero che, nonostante i ritardi nelle consegne dovuti alla pandemia di Covid-19, le cancellazioni di ordini tra il 2020 e il 2021 sono state sorprendentemente basse.
Tra il 2022 e il 2027 è prevista la consegna di 83 nuove navi, di cui 12 ciascuna per Royal Caribbean e Carnival e 9 ciascuna per MSC e Norwegian Cruise Line. I nuovi ordini dei big-4 includono, peraltro, la nuova joint venture di Carnival in Cina e il nuovo marchio di crociere di MSC, Explora Journeys, che verrà lanciato nel 2023. Il portafoglio ordini dei 4 principali marchi vale circa la metà del portafoglio globale, contro il tradizionale 75%.
In generale, il 2022 resta ancora un anno pieno di incertezze. La guerra in Europa potrebbe mettere sotto ulteriore pressione il mercato crocieristico del Nord Europa, ma in generale, gli analisti concordano nell’affermare che il 2022 potrebbe rappresentare il punto di svolta nel mercato crocieristico.
https://www.shipmag.it/crociere-la-prudenza-delle-compagnie-pochi-ordini-in-attesa-della-vera-ripresa-analisi/