Crociere, 120 ufficiali italiani licenziati in tronco da Carnival: "Traditi dopo 30 anni di carriera"

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Gaia-77
01venerdì 16 luglio 2021 14:40


Licenziati improvvisamente e senza alcuna spiegazione dalla Carnival Cruise Line, il marchio principale del più grande operatore al mondo nel settore delle navi da crociera. È accaduto a 7mila marittimi che si sono trovati improvvisamente senza lavoro e senza alcun ammortizzatore sociale. La società, infatti, è sottoposta alla legge di bandiera di Panama e Bahamas che non prevede nessuno di questi istituti.

La vicenda ha riguardato 18 ufficiali italiani di macchina e coperta che hanno deciso di fare fronte comune. È nato quindi il gruppo “CCL 18 ufficiali licenziati” che si è rivolto all’avvocato Licia D’Amico dello studio legale Galasso di Roma. A raccontare il suo personale calvario professionale è un comandante che per 30 anni è stato un dipendente della Carnival Cruise Line. Dopo un lungo servizio per il colosso statunitense è arrivato il licenziamento: “Stavo salendo le scale dell’abitazione della mia compagna e avevo ancora il trolley in mano quando improvvisamente ho ricevuto una mail firmata da Nelson Scott, Vice President e Shipboard Human Resources, e una chiamata della durata di poco più di un minuto dall’azienda - racconta l’ufficiale - Poche parole, rapide e sfuggenti, per comunicarmi che ero stato licenziato”. Eppure, il comandante aveva ricevuto tutte le rassicurazioni del caso sulla continuità del rapporto di lavoro con Carnival da Daniele Maffei, Senior Manager Crew Manning, nel corso di diverse conference call: “Appena qualche giorno prima ci era stato assicurato che, nonostante il Covid, la compagnia godeva di buona salute e che non c’era da temere per il rinnovo contrattuale”.

A rendere ancora più surreale questa vicenda è stato il modus operandi della compagnia. Oltre alle comunicazioni fredde e poco circostanziate, a colpire sono state le consuete valutazioni periodiche sul rendimento del personale. Incredibilmente, dopo decenni di encomi, si è passati a giudizi sulle performance del tutto negativi: “Come è possibile che dopo 30 anni di onorata carriera con valutazioni sempre positive, improvvisamente si sia passati a giudizi insufficienti? E perché, allora, la compagnia ha deciso di assicurare alle mani di questi sciagurati comandanti la vita di più di 4mila passeggeri? Ci sono enormi controsensi che sanno tanto di ingiustizia”. A firmare queste note caratteristiche, divenute improvvisamente negative, è stato proprio Daniele Maffei, con la controfirma del Vice President Nautical Operation di Carnival Gaetano Gigliotti. “Rimane oltretutto un mistero - spiega il comandante - come Maffei e Gigliotti abbiano potuto valutare persone che non conoscevano e con le quali non hanno mai navigato”.

“La decisione di attuare dei tagli è stata molto difficile e ciò è stato causato dalle impreviste circostanze aziendali legate alla pandemia. Sfortunatamente, l'evolversi della situazione e la crescente incertezza ci hanno impedito di fornire un preavviso”, si legge in una delle lettere di licenziamento inviate dalla Carnival ad uno degli ufficiali. Una versione che non convince affatto: “Perché il covid ha avuto effetti solo su alcuni e non su tutti?” “Io, ad esempio, sono sempre stato uno dei comandanti con le valutazioni più alte - dichiara un esperto ufficiale italiano - Eppure, tra i colleghi non licenziati, c’è chi aveva giudizi nettamente inferiori ai miei”. “Probabilmente Carnival ha dimenticato ciò che noi italiani abbiamo rappresentato per la compagnia negli ultimi 30-35 anni. Siamo partiti con un paio di navi e adesso lasciamo con rammarico un colosso mondiale del settore”.

Per i 18 ufficiali del gruppo non resta che attendere l’esito degli arbitrati internazionali attivati in diverse città del mondo. In ballo, però, non c’è solo il riconoscimento di un risarcimento danni a favore degli ex dipendenti della Carnival, ma anche la potenziale riscrittura dei contratti per decine di migliaia di lavoratori del colosso statunitense. “Mancano tutele e manca trasparenza”, dichiara uno degli ufficiali licenziati. Ed è proprio su questo che Carnival Cruise Line sarà tenuta a fornire spiegazioni agli arbitri internazionali.

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chiara53
10sabato 17 luglio 2021 04:46
È una cosa indegna triste pensare che dopo anni e anni di sacrifici un essere umano possa essere trattato alla stregua di uno straccio...
Non mi servi più ti caccio via...
Chissà poi quanti altri meno graduati saranno stati lasciati in mezzo a una strada...
Quanti sogni spezzati, quante speranze disilluse..
E a questo punto per l'ennesima volta penso che il Covid abbia fatto molti più morti di quelli procurati dalla stessa malattia, una strage epocale che come l'11 settembre cambierà per sempre le nostre vite...
Rosalba
10sabato 17 luglio 2021 07:55
Quello che mi fa inorridire, è non soltanto l'ingiustizia sociale evocata da Chiara, quanto l'inciviltà sostanziale americana.
È infatti incivile non avere tutele giuridiche per i lavoratori, non avere un servizio sanitario nazionale, per cui chi non è assicurato non viene curato ed avere ancora stati in cui è prevista la pena di morte.
I nostri nonni hanno conquistato con il sangue, in quanto lavoratori, il diritto di associarsi, di scioperare, di far si che i rapporti di lavoro fossero a tempo indeterminato.
Ma soprattutto di tutelare i rapporti di lavoro dai licenziamenti arbitrari e di proteggersi con gli ammortizzatori sociali.
Di ottenere il diritto alle ferie e di un orario di lavoro proporzionato alla capacità lavorativa umana.
Di avere una gratifica natalizia, il trattamento di fine rapporto e la pensione.
Non diamo per scontato ciò che abbiamo, perché non ci è stato regalato da nessuno.
Purtroppo anche in Italia i licenziamenti non subiscono più le restrizioni del tanto discusso art.18 dello statuto dei lavoratori, istituito dai nostri nonni, ma mai sarebbe potuto accadere ciò che è accaduto ai 18 ufficiali Carnival, senza un preavviso e senza una giusta ed attenta valutazione di chi dovesse essere licenziato in caso di crisi, anche in base alla anzianità di servizio.
Maddy
10sabato 17 luglio 2021 09:51
Grazie Rosalba ..la tua è una visione giusta e competente di questa gravissima ingiustizia della tanto lodata America .
Poi non lamentiamoci sempre del nostro paese .
È vero non tutto va bene ...però questo non sarebbe potuto e potrebbe mai succedere !
dalila66
00sabato 17 luglio 2021 10:34
Davvero un enorme ingiustizia
Purtroppo le leggi americane nonostante sia lo stato del grande sogno su questi punti e davvero carente
Gaia-77
00sabato 17 luglio 2021 18:25
Per me è stato triste postare questa notizia.  Avete ragione a definirla un'ingiustizia....è vergognoso licenziare in tronco e senza preavviso. Mi metto nei loro panni e in quelli delle famiglie di questi onesti lavoratori e sento l'amaro in bocca 
Maddy
00domenica 18 luglio 2021 18:18
Faranno una class-action ...Rosalba..si può fare ??
dalila66
00domenica 18 luglio 2021 19:03
immagino di si
che ben vennga se risolvono ma temo che non servirebbe a molto
Maddy
00domenica 18 luglio 2021 19:06
Ma certo che serve ..L'unione fa la forza !!
dalila66
00lunedì 19 luglio 2021 10:34
Sicuramente l'unione fa la forza non so se li ascolteranno
Il problema e questo
Rosalba
00lunedì 19 luglio 2021 13:14
Benché siano italiani, sono soggetti alla legislazione americana, in quanto assunti da compagnia statunitense.
Neanche la corte di giustizia europea può farci nulla.
Questo vuol dire che non vedo prospettive.
Con la loro esperienza e le loro referenze mi auguro che altre compagnie propongano loro un ottimo contratto.
Con la mia deformazione professionale, sulle navi mi intrattengo spesso a parlare col personale, per saperne di più sui loro contratti.
Pensate che ad esempio spesso i filippini e gli indiani, vengono pagati con il corrispettivo in valore della loro moneta.
Praticamente alle compagnie non costano nulla, se pensate al cambio in dollari, dello stipendio di quei paesi.
Ditemi se non sono stata chiara perché l'argomento è importante.
Maddy
00lunedì 19 luglio 2021 14:16
Sei stata chiarissima ..praticamente se lo stipendio di un filippino nella loro terra per il lavoro che svolge è di 200 euro ...la nave versa quell'importo ridicolo .Giusto ??
Rosalba
00lunedì 19 luglio 2021 15:20
Esattamente.
È un grande sfruttamento di manodopera.
Pensa che per licenziare valgono le leggi dello stato di bandiera, per le retribuzioni invece quelle dello stato di provenienza.
Prendere o lasciare.
Il mio sondaggio ovviamente ha riguardato Costa ed Msc.
Ovviamente su qualunque nave andrò, conoscendomi, non resisterò dal non chiedere della posizione lavorativa del personale.
L'ho sempre fatto, ovunque, e continuerò a farlo.
dalila66
00lunedì 19 luglio 2021 22:50
ecco perche le mance che si davano prima a loro direttamente erano tanto x loro in termini di denaro

chi ci garantisce che le quote obbligatorie che ci fanno pagare adesso vengono ripartite tra tutti come dicono le compagnie

io continuo lo stesso a dare le mance come prima
Gaia-77
00lunedì 19 luglio 2021 23:03
Grazie a questa spiacevole notizia abbiamo messo in luce un argomento davvero molto grave. Purtroppo la legge stessa,  come ha ben spiegato Rosalba, consente tali ingiustizie. 
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