Il motivo del “saluto” non è chiaro, anche se raccogliendo le sensazioni tra gli addetti ai lavori pare sia dettato da un’insoddisfazione riguardo la location dell’assistenza ai passeggeri
Dopo appena tre anni in pianta stabile la Msc saluta Siracusa. Come anticipato da “La Sicilia”, la grande compagnia crocieristica, infatti, ha comunicato ai vari operatori del settore che dal 2024 la città di Archimede non sarà più uno degli scali previsti. Un cambio di rotta – è proprio il caso di dirlo – nel giro di sei mesi, visto che a fine gennaio la compagnia aveva annunciato la voglia di riproporre Siracusa e il suo porto anche per questa stagione. Il motivo del “saluto” non è chiaro, anche se raccogliendo le sensazioni tra gli addetti ai lavori pare sia dettato da un’insoddisfazione riguardo la location dell’assistenza ai passeggeri.
Una tesi che sembra trovare un fondo di verità ascoltando le parole del sindaco di Siracusa, Francesco Italia, che ha detto di aver fatto ogni sforzo possibile e “messo a disposizione l’urban center e accolto ogni richiesta di Msc per rendere più agevole e confortevole le operazioni di imbarco e sbarco e l’esperienza dei passeggeri.”
Ma, come ribadito dal primo cittadino, le politiche aziendali delle grandi compagnie non vanno certamente di pari passo con le volontà delle amministrazioni comunali. “Alcune navi sono state del tutto tolte dal mediterraneo, e portate in altri mercati – ha proseguito Italia”. Insomma, la compagnia avrebbe cercato mercati più ricchi e redditizi. Anche se quello tra Msc e Siracusa non è un rapporto che si chiuderà del tutto. “Mi hanno garantito che non abbandonano – ha concluso il sindaco – e che un numero ridotto di approdi nel ‘24 ci saranno comunque.”
Ma se Siracusa vorrà avere un “futuro” crocieristico in pianta stabile – vista anche la notizia di 3 settimane fa con l’aggiudicazione dei lavori di efficientamento tramite la realizzazione di un sistema di cold -ironing – sarà necessario intervenire sulla banchina due. Un braccio lungo oltre 360 metri e che da progetto dovrebbe avere un pescaggio di 11 metri, in modo da consentire l’attracco di grandi navi, ma che oggi in alcuni punti presenta una profondità di appena 5 metri.
Per portare quell’area di Porto – dove il Comune ha già speso circa 140mila euro per dotarla di parabordi – alla profondità richiesta è necessaria un’attività di dragaggio, ma prima è necessario capire cosa stiano “conservando” i fondali. Insomma, serve incaricare una ditta che con dei sommozzatori vada a ispezionare la banchina 2 per poi avviare le azioni successive e propedeutiche al suo utilizzo. Il Comune ha già dato disponibilità, ma ancora non sono chiari i tempi.
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