Miami –
Non si placa lo scontro a distanza fra colossi delle crociere e amministrazione Trump. Un nuovo rapporto dei Centers for Disease Control and Prevention ha messo a nudo la scarsa attenzione di molti operatori nei confronti della pandemia, anche nel pieno dell’allarme mondiale.
Secondo un rapporto datato 16 luglio, che sta avendo molto spazio sui media americani, solo 20 delle 49 navi da crociera che operano nelle acque statunitensi dal 15 aprile hanno testato i membri dell’equipaggio a bordo.
Si tratta di un atteggiamento in forte contrasto con la raccomandazione del CDC secondo cui le navi da crociera devono “effettuare regolarmente controlli casuali sull’equipaggio”. Il CDC ha esortato più di una volta le compagnie, la cui attività vale 53 miliardi di dollari in America, a testare i marittimi a bordo con maggiore frequenza, anche quando gli equipaggi non sembrano malati.
Da qui il pesante attacco ai big delle crociere: “In assenza di una più ampia disponibilità e implementazione dei test, è probabile che si ripresentino focolai non identificati di Covid-19 tra gli equipaggi”,
ha scritto il CDC.
Il governo degli Stati Uniti vietato le crociere il 10 aprile. Alcune di queste navi sono rimaste operative per poter rimpatriare i membri dell’equipaggio.
Il rapporto ha inoltre dettagliato le accuse secondo cui gli operatori di crociera,
tra cui Norwegian e Royal Caribbean, non avrebbero seguito le raccomandazioni del CDC di annullare le riunioni e spostare l’equipaggio in cabine a uso singola con bagni privati. Secondo il rapporto, Royal Caribbean in particolare avrebbe inviato una lettera al CDC sostenendo di non condividere le accuse. Nella lettera, il gruppo “ha citato la difficoltà di raggiungere e imporre il distanziamento sociale tra i membri dell’equipaggio in ogni momento”, secondo il CDC. Nessuna altra compagnia avrebbe immediatamente risposto a una richiesta di chiarimenti.
L’atto d’accusa del CDC mette in seria difficoltà l’industria cruise americana:
l’incapacità di testare regolarmente i membri dell’equipaggio – o far rispettare il distanziamento sociale – rischia di impedire il ritorno all’attività delle compagnie. Quasi 3.000 crocieristi negli Stati Uniti, dal 1° marzo al 10 luglio, si sono ammalati di Coronavirus. Trentaquattro sono morti.
Fonte:
www.shipmag.it/9359-2/