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Crociere: Luciani richiama l'Authority

Ultimo Aggiornamento: 16/04/2018 16:46
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15/04/2018 21:03
 
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Il presidente della Confcommercio sottolinea la necessità di un dialogo tra Molo Vespucci, Pincio ed Ascom e sottolinea i benefici in termini di servizi, ambiente ed economia registrati durante lo spostamento del nodo di scambio da largo della Pace a Varco Fortezza 




CIVITAVECCHIA - Che il comparto delle crociere possa giocare un ruolo fondamentale per la crescita e l'economia di una città è ormai chiaro da anni. Ma nonostante questo ancora Civitavecchia non è riuscita a sfruttare al massimo questo patrimonio, formato da oltre 2,4 milioni di passeggeri all'anno. Ed oggi il dibattito è caldo. Con l'Ascom che torna a sollecitare un intervento concreto, e lo fa appellandosi anche all'Autorità di Sistema Portuale, affinché "inizi a dialogare concretamente con amministrazione comunale e Confcommercio - ha spiegato il presidente Graziano Luciani - per ottenere da subito migliori risultati per la città".
E Luciani prende spunto proprio dall'inagibilità, per qualche mese, dello snodo crocieristico di largo della Pace, con lo spostamento a Varco Fortezza e l’abbassamento di una parte della cancellata che separa l’area portuale dalla Marina per mettere in luce tre aspetti che hanno visto un miglioramento improvviso: servizi, ambiente ed economia.

IL MIGLIORAMENTO DEI SERVIZI - "Abbiamo garantito un servizio migliore a quei crocieristi che vanno a Roma con il treno portandoli alla Marina e di lì - ha sottolineato - in tutta sicurezza raggiungere la stazione in pochi minuti. Abbiamo sospeso l’inquinamento da biossido di azoto, tra l’altro cancerogeno, a cui sono sottoposti ormai da 4 anni gli abitanti e commercianti di corso Marconi eliminando le 50 corse giornaliere, delle quali 25 sono senza passeggeri, da largo della Pace alla stazione e viceversa. Corso Marconi con i suoi palazzi e portici è praticamente un camino dove i gas inquinanti ristagnano più a lungo. Abbiamo riscontrato un maggior afflusso in città degli equipaggi, il vero oro di Civitavecchia, che tutti i commercianti vogliono ma che nessuna delle autorità che gestiscono il porto e la città sembrano comprendere".
Poi c'è stato però il ritorno a largo della Pace, al momento il miglior sito per lo snodo crocieristico in termini di logistica e sicurezza. Ma secondo Luciani bisogna distinguere i crocieristi in tre categorie: quelli che vanno alla stazione, quelli che visitano la città e quelli che comprano i tours indipendenti. "Per come è strutturata la città - ha infatti aggiunto - largo della Pace serve solo a quest’ultima categoria. Per gli altri è solo un disservizio. Vediamo colonne di crocieristi dirigersi verso la stazione, alcuni trascinando valigie, attraverso un percorso ad ostacoli mettendo a repentaglio la propria sicurezza. Vediamo crocieristi avventurarsi con una mappa tra le mani verso la casa di reclusione (carcere) credendo di andare in centro città, oppure imboccare via Braccianese Claudia per andare chissà dove. Vediamo la ripresa dell’inquinamento in corso Marconi che lentamente avvelena i suoi abitanti e commercianti. Non vediamo invece il numero cospicuo degli equipaggi provenienti dalle banchine 25 e 26 nord che scendevano a Varco Fortezza durante l’inagibilità di largo della Pace né quelli delle banchine 10-13 nord che scendevano prima di mezzogiorno. Mancano all’appello molte migliaia di euro". 

I MINI TOUR - E poi c'è il discorso degli accordi presi direttamente con alcuni armatori "dall’amministrazione comunale e da imprenditori locali per promuovere la città e il territorio con informazioni e vendita di mini tour della città con eventuali degustazioni enogastronomiche di prodotti locali. Alcune settimane fa - ha ricordato il presidente di Confcommercio - questi mini tour con partenza da sottobordo per piazza della Cattedrale, hanno riversato nel centro città un considerevole numero di crocieristi incrementando in modo consistente gli introiti di diverse attività commerciali. Pronta la risposta dell’Autorità Portuale che con un'ordinanza ha vietato lo svolgersi di queste attività per presunte irregolarità. Che dire. Riceviamo in 285 giorni 3.400.000 potenziali contributori all’economia locale, tra crocieristi ed equipaggi, e tutto quello che sappiamo fare è dare un pessimo servizio inquinando ulteriormente la città e uccidendo l’economia. È un meccanismo perverso". Da qui la richiesta, quindi, di invertire la tendenza, a partire proprio da un dialogo oggi più che mai necessario tra le parti interessate.

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16/04/2018 07:38
 
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Mi pare che Civitavecchia debba ancora fare parecchia strada per sfruttare bene l'enorme potenziale del mercato crocieristico...

Coraggio, al lavoro!
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16/04/2018 16:46
 
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Re:
and1974, 16/04/2018 07.38:

Mi pare che Civitavecchia debba ancora fare parecchia strada per sfruttare bene l'enorme potenziale del mercato crocieristico... Coraggio, al lavoro!



Quoto!

Civitavecchia,si deve muovere se vuole che qualche euro dei turisti rimane in città...se no, tutti nella capitale li portano...
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