Costa Crociere e il Festival di Sanremo, un abbinamento molto indovinato tra la principale compagnia di crociere attiva sul mercato italiano e l’evento mediatico più importante dello spettacolo nel nostro paese: a ribadirlo, soffermandosi sui dettagli di questa partnership, è l’SVR & Chief Commercial Officier della compagnia genovese Roberto Airaldi, nell’incontro tra i responsabili Costa, gli agenti di viaggio e i membri della stampa specializzata, tenutosi la mattina di domenica 5 febbraio a bordo di Costa Smeralda. Presentato dal Country Manager Italy Carlo Schiavon, il meeting ha visto anche la partecipazione del direttore generale Mario Zanetti, del Vice President Guest Experience & Onboard Sales Giuseppe Carino e del Vice President Marketing & Customer Experience Innovation Francesco Muglia.
Dopo il saluto del comandante di Costa Smeralda, Carmine Maddaloni, è stato Zanetti a fare il punto sulla compagnia e chiarire gli orientamenti futuri. Nel suo discorso ha ricordato le difficoltà sorte con la pandemia e i necessari ripensamenti sul brand, con l’urgenza di nuovi investimenti per adeguare la flotta esistente alle più moderne esigenze richieste dal mercato, sostituendo le navi più piccole e aumentando la capacità di accoglienza di quelle intermedie, come la revisionata di recente Costa Diadema.
E ha ribadito che se per Costa le zone operative più richieste restano Mediterraneo e Nord Europa, e in inverno anche Caraibi, Sudamerica ed Emirati, una mèta esotica a cui la compagnia guarda con grande interesse, perché si prospetta assai promettente, è il Sol Levante. Il grande sforzo manageriale di Costa si avvale del contributo di nuovi collaboratori, con nuove competenze: “Lavoriamo – ha concluso – anche per lo sviluppo del team a bordo. Il nostro obiettivo è sempre quello di alzare l’asticella, e per farlo occorre ascoltare i suggerimenti dei partner sforzandosi di migliorare le offerte”.
Non va dimenticato come, prima dell’incombere del Covid, Costa Crociere, le cui navi battono tutte bandiera italiana, offriva più di 17.000 posti di lavoro, avendo rapporti di collaborazione con oltre 5.000 aziende, per un indotto annuo d’àmbito nazionale superiore ai 3,5 miliardi di euro. A dispetto dei cambiamenti resisi necessari negli ultimi anni, la crescita del brand è stata costante e potenzialmente rilevante.
Come ha rammentato Muglia, i vantaggi della crociera Costa sono che in una sola vacanza, l’ospite ha la possibilità di provare varie interessanti esperienze che non può trovare in qualsiasi altro tipo di vacanza: il divertimento, il food, le escursioni, la vita di bordo, e così via. Col perentorio “Bisogna evolversi, o si muore”, Schiavon ha indicato alcuni punti della strategia commerciale della compagnia: l’ascolto e la vicinanza alle persone, siano essi agenti di viaggio o clienti; la ricerca di soluzioni per risolvere ipregiudizi delle famiglie contrarie al prodotto crociera; nella comunicazione, l’uso dell’ironia e dell’autoironia, anche fino alla dissacrazione; la spettacolarizzazione degli eventi a bordo, per fare delle navi Costa dei veri palcoscenici sul mare. Non è un caso se fin dal 2015 Costa Crociere è stata per le agenzie pioniera della crociera modello taylor-made, lavorando con esse sul miglioramento degli incentivi, sulla formazione (riguardante non solo gli eventi a terra), e sul supporto al digitale.
Tra gli obiettivi per il futuro, oltre a quello di abbassare il target dei passeggeri, c’è di testare nuove tecnologie di propulsione, come l’uso di batterie sulle navi. È da tener presente che Costa produce oltre il 90% dell’acqua che utilizza a bordo, e il 100% della separazione dei rifiuti.
L’edizione odierna dei Protagonisti del Mare, la ventisettesima a tenersi a partire dal 1993, considerando l’assenza degli ultimi tre anni a motivo della pandemia, ha visto la presenza di 410 agenzie di viaggio, 120 delle quali premiate, con ben 17 categorie di premiazione.
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