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Crociere, la rivoluzione alle porte: cosa succederà a navi, cantieri, servizi a bordo / Analisi

Ultimo Aggiornamento: 26/06/2022 15:34
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Crociere, la rivoluzione alle porte: cosa succederà a navi, cantieri, servizi a bordo / Analisi


   


Il ritorno alla normalità non sarà organico, né privo di scossoni. Ecco cosa si aspettano gli addetti ai lavori

Quasi 49 milioni di passeggeri in Europa nel 2023, meno dei 53,2 milioni del 2019 (anno pre-pandemia) ma comunque molto soddisfacenti per un’industria che più di altre ha pagato il conto dell’emergenza sanitaria.
E a trainare la ripresa sarà proprio l’Italia, che dovrebbe passare dai 7,6 milioni del 2022 ai 12,7 milioni del 2023, confermandosi il Paese con il maggiore appeal al mondo.
I numeri previsionali diffusi in occasione del summit Clia organizzato per la prima volta a Genova testimoniano lo stato di salute di un settore che sta tornando, neppure troppo lentamente, ai livelli record degli anni scorsi.
Un trend confermato dal bilancio trimestrale di Carnival Corporation, leader mondiale nel settore con nove marchi di proprietà (tra i quali Costa e Aida, compagnie di bandiera italiana),una flotta di 100 navi e un totale di oltre 226.000 posti letto.
Dopo avere bruciato miliardi di cassa, Carnival vede finalmente la luce in fondo al tunnel. Il ritorno alla normalità non sarà, tuttavia, organico, né privo di scossoni.
Sempre restando in casa Carnival Corporation, non è casuale ciò che è successo alle tre navi (Luminosa, Venezia e Firenze) spostate dalla flotta Costa Crociere a quella Carnival Cruise Line.
Il principio che sta alla base di questa decisione è semplice: d’ora in poi, la holding di Miami dispiegherà le navi laddove il mercato lo richiede.
Vero è che Firenze e Venezia, come fanno notare non pochi addetti ai lavori, erano inizialmente concepite per un mercato cinese mai decollato. Ma è altrettanto vero che quelle navi, a tutti gli effetti, facevano parte della flotta Costa ed erano destinate al mercato di riferimento della compagnia genovese.
La scelta della casa madre di dirottarle sul mercato americano è indicativa di un radicale cambio di strategia evidentemente appena iniziato.
Un fenomeno che, intendiamoci, non riguarderà solo Costa né solo lo spostamento di navi da un marchio all’altro. “Assisteremo a una piccola ma non semplice rivoluzione dell’intero settore. I vertici delle compagnie si stanno già attrezzando: nei prossimi anni lo scenario dell’industria cruise cambierà in modo netto”, confida a ShipMag una autorevole fonte con esperienza internazionale.
Ma in che cosa consisterà questo cambio epocale, e quali saranno gli effetti su clientela, porti e indotto? “E’ più che probabile che il segmento mass market venga ‘ripulito’ di quelli che oggi appaiono più orpelli che servizi capaci di generare ricavi – spiega la stessa fonte –
Mi riferisco a ristoranti stellati o boutique di bordo che contrastano con una vacanza simil low cost. E saranno razionalizzati tutti i servizi, dalla ristorazione alle attrazioni. Ciò non significa che le crociere diventeranno meno attrattive per quel tipo di pubblico.
Semplicemente, si deciderà cosa tagliare senza privare il passeggero dei servizi che lo hanno portato a scegliere una crociera. Perché, per fare un esempio concreto, avere sulla stessa nave sette, otto ristoranti a pagamento?
Probabilmente in certe situazioni ne bastano due, tre. Sono questi i ragionamenti che stanno facendo le compagnie.
Di sicuro, anche in considerazione del prevedibile aumento del costo del fuel, non ci si potrà più permettere alcuno spreco”.

LA CRESCITA DELLE CROCIERE ESCLUSIVE C’è, poi, un altro fenomeno che è motivo di riflessione. E’ la costante crescita del segmento lusso.
Il numero di passeggeri disposti a pagare (molto) di più per viaggiare su una nave esclusiva è in netto aumento. Non è casuale che Gianluigi Aponte, dopo gli ottimi risultati ottenuti con la formula Msc Yacht Club, abbia scommesso pesantemente sul settore con il lancio del marchio Explora Journeys.
E non stupisce la notizia che Carnival, per scrollarsi di dosso il debito accumulato a causa della pandemia, possa cedere il prestigioso marchio Seabourn al socio saudita.

IL RISIKO DELLE NUOVE COSTRUZIONI Il terzo – non per importanza – segnale che arriva dal settore riguarda la cantieristica e i futuri ordini di navi. Numerosi addetti ai lavori sono pronti a scommettere sulla cancellazione di commesse da parte di compagnie in difficoltà e la conseguente liberazione di slot nei cantieri navali, fattore che potrebbe consentire ai gruppi in maggiore espansione di aggiungere navi al proprio portafoglio ordini.
Anche in questo caso, le novità si concretizzeranno a breve. E potrebbero comprendere, purtroppo, il fallimento dei soggetti alle prese con le crisi finanziarie peggiori.



https://www.shipmag.it/crociere-la-rivoluzione-alle-porte-cosa-succedera-a-navi-cantieri-servizi-a-bordo-analisi/?fbclid=IwAR2E1_16Pw9_zP4x3PDS0FNjHTwZoIYecPuAFGYIykbV9ZlgKwMz21qvK-c
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