Si tuffa dalla nave da crociera, salvato da un foriano
Pasquale Morgera, primo ufficiale impiegato a bordo della MSC Divina, è l’uomo che ha curato i complicatissimi soccorsi dopo il folle gesto di un turista che soffriva di depressione
La notizia, per la verità, non è proprio delle più recenti. Ma relativamente a un fatto accaduto nelle acque spagnole, il nostro giornale è in grado di raccontare la storia di un eroe ischitano, i cui meriti fin qui sono rimasti incredibilmente lontano dai riflettori, uno scenario analogo a quello nel quale ha dovuto operare per realizzare un salvataggio che definire eroico è poco.
Lui è Pasquale Morgera, foriano doc (e il cognome non nasconde affatto la chiara origine isolana) ed è impiegato con il grado di primo ufficiale a bordo della MSC Divina, una delle navi da crociera della flotta dell’armatore sorrentino Aponte. Si tratta di una nave varata a Marsiglia nel 2012 ed ispirata all’attrice napoletana Sophia Loren, cui è stata intitolata anche una suite. Ha una stazza di 148.000 tonnellate, è lunga 333 metri, alta 68.8 metri, larga 37.92, può raggiungere una velocità massima di 23 nodi ed ha in dotazione 18 ponti e 1.751 cabine totali in grado di ospitare fino a 4.345 passeggeri. Nel corso di una delle sue abituale crociere, ecco che accade però quello che non ti aspetti. Un passeggero si trova a bordo in compagnia della moglie, e a quanto pare da tempo soffre di depressione. In serata, mentre passeggia su uno dei ponti, decide che è arrivata l’ora di farla finita: e così l’uomo si lancia in mare da un’altezza superiore ai sessanta metri.
Il fatto si è verificato nottetempo nelle acque spagnole, il buio ha reso complicatissimo il recupero dell’uomo che per fortuna era ancora in vita. Decisivo il coordinamento delle operazioni predisposto dal nostro concittadino: per l’aspirante suicida inevitabile il trasferimento in ospedale
Immediato scatta l’allarme e a bordo della MSC Divina nelle vesti di primo ufficiale c’è proprio il nostro concittadino Pasquale Morgera, che attiva immediatamente tutte le procedure di soccorso necessarie, partendo dall’allarme “man over boat” (uomo in mare, ndr). Ma le operazioni risultano oltremodo complesse è complicate. E’ buio, la visibilità è pari allo zero, e soprattutto per arrestare i motori di una nave che può viaggiare a una determinata velocità occorrono diversi minuti, sicché la Divina percorre almeno un altro paio di miglia. La nave inverte la rotta, vengono utilizzati tutti gli strumenti luminosi in dotazione all’equipaggio ma per Pasquale Morgera che dirige le operazioni siamo quasi davanti ad una missione impossibile: insomma, in mare aperto e senza nemmeno il conforto di una luna di quelle particolarmente luminose, sembra quasi di cercare un ago nel pagliaio. Ma poi le urla del turista richiamano la sua attenzione ed una scialuppa di salvataggio viene calata in mare: alla fine l’uomo viene recuperato e condotto nuovamente a bordo. Qui sarà inizialmente curato dai sanitari della MSC Divina prima di essere trasferito nel più vicino ospedale a Valencia. Insomma un epilogo sereno e felice proprio quando la tragedia sembrava inevitabile. E tutto grazie alle capacità di un nostro concittadino, e la cosa non ci meraviglia più di tanto conoscendo la nostra fama di navigatori.
Complimenti davvero a Pasquale, a cui è giusto che venga rivolto il plauso più sincero da parte della comunità isolana. In attesa che magari anche la compagnia per la quale lavori gli tributi un doveroso riconoscimento.
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