“Non trovavo lavoro e sono salito su una nave da crociera: vi racconto come la mia vita è cambiata

Quello del lavoro è purtroppo un discorso complesso.
Da un lato è vero che viviamo in un'epoca in cui si rincorre successo e denaro facile, perché ci viene sbattuto in faccia ogni giorno che si può fare, anche senza avere nessuna preparazione specifica.
Però non dimentichiamoci che è anche vero che non c'è lavoro per tutti, giustamente remunerato.
È un diritto vivere in modo dignitoso, avere un lavoro correttamente retribuito, contributi che garantiscano una pensione, una assicurazione sociale in caso di malattia e infortunio.
Se ci fosse tutto questo alla portata di tutti, credete che i giovani scapperebbero all'estero oppure rincorrerebbero soluzioni di guadagni facili?
Per restare in argomento, proprio le navi da crociera offrono lavori precari e poco pagati.
Soltanto gli ufficiali hanno rapporti di lavoro a tempo indeterminato, per il resto è tutto un precariato galleggiante.
La manodopera asiatica è retribuita secondo la paga del paese di origine, sicché davvero è una scelta lavorativa difficile, considerando che si vive lontani dalle proprie famiglie.

i lavoratori asiatici sono davvero pagato poco e con contratti a tempo 


su Toscana c'erano molti animatori sicliani ho parlato con qualcuna di loro hanno contratti che vanno da 4 a 6 mesi e poi una volta sbarcati vanno a chiamata li possono chiamare anche dopo un mese o dopo tre a secondo del bisogno mi hanno detto la paga accettabile visto che vitto e alloggio sono gratuiti 

Purtroppo la situazione lavorativa soprattutto in Italia continua a peggiorare, ma questo non ci esime dal rimboccarsi le maniche e cercare la propria strada.

Assolutamente d'accordo.
Ed è proprio in questa logica che molti si muovono alla ricerca di soluzioni meno faticose e più vantaggiose.

soluzioni meno faticose e più vantaggiose sono d'accordo ma ci vuole anche fortuna x questo tipo di lavori 
ma il mondo non va avanti solo con influenser o mestieri simili

bisogna dire anche non è solo colpa dei social