La nave risulta di proprietà di Carnival Plc, il ramo inglese del colosso delle crociere che controlla anche il brand genovese: con l’uscita del Regno Unito dall’UE l’unità ha perso quindi i requisiti per l’iscrizione nel Registro internazionale
La Brexit, ovvero l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea che dopo 4 anni di trattative si è concretizzata in modo definitivo lo scorso 1 gennaio, fa sentire i suoi effetti anche nel mondo delle crociere.
È notizia di oggi, infatti, che Costa Firenze, unità realizzata da Fincantieri nello stabilimento di Marghera e consegnata lo scorso 22 dicembre, ha perso i requisiti per l’iscrizione nel Registro Internazionale (che comporta diversi vantaggi, a partire dagli sgravi contributivi) e quindi dovrà dismettere la bandiera italiana. “A seguito della cd. BREXIT, a far data dal 01.01.2021 la CARNIVAL PLC, con sede a Southampton (Regno Unito) in Carnival House, 100 Harbour Parade, SO15 1ST, società di diritto vigente in Inghilterra e Galles, iscritta al numero 4039524 del Registro delle Società di Inghilterra e Galles, ai sensi degli artt. 1 D.L. 457/1997 e 143 cod. nav.
ha perso i requisiti per mantenere la bandiera italiana relativamente alla m/n ‘COSTA FIRENZE’, iscritta al nr. 226 del Registro Internazionale – 1^ sez. della Capitaneria di porto di Genova”, si legge su un avviso pubblicato appunto dalla Capitaneria di Porto del capoluogo ligure.
Carnival, colosso delle crociere che controlla il brand Costa, è infatti una duel-listed company, ovvero un’azienda formata da due società – in questo caso Carnival Corporation e Carnival Plc – quotate in Borsa separatamente (a New York la prima, a Londra la seconda) e con management e struttura azionaria separata ma che operano sul mercato come un'unica impresa.
Con tutta evidenza la Costa Firenze, pensata e realizzata per il mercato asiatico, è rimasta ‘agganciata’ a Carnival Plc, società di diritto inglese. E siccome la legge del 27 febbraio 1998 prevede che possano essere iscritte nel Registro internazionale italiano “le navi appartenenti a soggetti (persone fisiche, giuridiche o enti) italiani o di altri paesi dell'Unione Europea”,
ecco che con l’uscita del Regno Unito dall’UE viene meno questo requisito. “Pertanto, in base a quanto disposto dagli artt. 156 e 159 cod. nav. – si legge ancora nell’avviso della Capitaneria - si procede alla dismissione di bandiera per la successiva cancellazione dal registro d’iscrizione. Si invitano tutti coloro che siano interessati a far valere i loro diritti entro 60 (sessanta) giorni dalla pubblicazione del presente avviso.
Si rappresenta che, in base al citato art. 159 cod. nav. qualora non si verificassero le condizioni previste per la dismissione di bandiera, si procederà alla vendita giudiziale dell’unità”.
Tuttavia, Costa potrebbe risolvere la situazione a stretto giro di posta. La stessa legge infatti prevede che possano essere iscritte al Registro Internazionale anche “le navi di nuova costruzione o provenienti da registri stranieri appartenenti a soggetti non comunitari, i quali assumano direttamente l'esercizio della nave attraverso una stabile organizzazione sul territorio nazionale con gestione demandata a persona fisica o giuridica di nazionalità italiana o di altri paesi dell'Unione Europea, domiciliata nel luogo di iscrizione della nave, che assuma ogni responsabilità per il suo esercizio nei confronti delle autorità amministrative e dei terzi”.
In sintesi, dovrebbe essere sufficiente che l’esercizio della nave passi da Carnival Plc direttamente a Costa, che è in possesso dei requisiti richiesti, per risolvere la situazione.
Fonte:
www.ship2shore.it/it/shipping/effetto-brexit-costa-firenze-perde-la-bandiera-italiana_76228.htm#.YBWHFzmQ6Og....