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"Saremo più leggeri, non ci sono dubbi. Ma saremo più forti“. Sono le dichiarazioni recentemente rilasciate da Arnold Donald, CEO di Carnival Corporation, ai media americani, in risposta alla situazione attuale della società e, più in generale, dell’intera industria crocieristica.

“Quello che succede in questi tempi è prendere decisioni inevitabili che in passato avrebbero potuto essere una buona idea ma che oggi non erano ancora abbastanza ‘mature’“.

“In questo momento non abbiamo entrate. Dobbiamo alleggerirci. Dobbiamo ridurre le spese generali e ridurre i nostri flussi di cassa“, ha proseguito Donald, al timone del più grande gruppo crocieristico del mondo e che, fino a poco prima della pandemia, prevedeva per il 2020 di operare con nove marchi, oltre 100 navi e di trasportare qualcosa come 12,5 milioni di passeggeri in doppia occupazione.

Se attualmente non abbiamo ospiti a bordo, non c’è lavoro per un certo numero di persone. In questa fase ci stiamo prendendo tempo utile per capire come poter lavorare in futuro in modo più intelligente, migliore ed efficiente, così da poter fare ancora di più a un costo inferiore“.

Nonostante la società rilevi già i primi segnali incoraggianti, Donald prevede che il ritorno ai livelli di capacità e riempimento navi del 2019, non avverrà prima del 2022.

Nel corso del prossimo mese di agosto, tre navi AIDA torneranno in servizio per brevi crociere in mare, senza scali, e nuovi processi e protocolli di sicurezza a bordo.
In una seconda fase, potrebbero venire introdotti porti di sosta al di fuori della Germania, oltre che aumentare il numero di navi in servizio.
Donald ha dichiarato che le prenotazioni sono state molto incoraggianti.

L’Italia e la Spagna potrebbero poi essere probabilmente i prossimi paesi a riaprire alle crociere, secondo Donald. In questo senso, il marchio Costa Crociere sarebbe in pole position, quale primo operatore del Gruppo ad essere attivo nell’area geografica.

Quanto infine alla domanda, il numero uno di Carnival non sembra preoccupato: “Alcune persone sono preoccupate per la domanda. Onestamente noi non prevediamo un problema. Le nostre prenotazioni attuali sono coerenti rispetto ai flussi attesi per il 2021“.
La realtà è che non potremo contare sulla ripartenza simultanea di tutte le navi. Non saremo in grado di farlo. Probabilmente vivremo una fase in cui ci sarà una scarsità di offerta rispetto alla domanda attesa“.
Noi siamo in grado di reintrodurre le navi sul mercato a un ritmo coerente anche rispetto alla domanda che c’è la fuori“.


Fonte:
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