00 01/03/2018 14:41
Genova - L’onda sta per arrivare: quest’anno Genova si riprenderà la quota di traffico persa per strada e tornerà sopra il milione di passeggeri. Ma già dall’anno prossimo potrebbe tornare in emergenza.

Questa volta il problema non è però la diminuzione di passeggeri, anzi è il contrario. Come anticipato ieri dal Secolo XIX/TheMeditelegraph, Msc intende portare le proprie ammiraglie nel capoluogo ligure. Non c’entra solo il prestigio, è soprattutto una questione di numeri. Genova vedrà un’esplosione di traffico passeggeri, rischiando però di non poter offrire le infrastrutture adeguate. Per questo l’Autorità di sistema portuale sta lavorando su due fronti, «due emergenze» come racconta una fonte. Oltre alla riparazione dei moli, dopo i crolli delle scorse settimane, il primo passo per arrivare pronti all’assalto delle crociere, è quello dei fondali.

Alcune, anche tra le navi più grandi di Msc hanno un pescaggio in linea con gli attuali fondali, ma alle unità della “World class” che usciranno dagli stabilimenti francesi di Saint-Nazaire, la situazione attuale potrebbe non bastare. A preoccupare di più è però la questione strategica: Genova per puntare realmente sulle crociere, ha necessità di un accosto in più. Proprio per l’alto numero di navi che le compagnie - soprattutto Msc - prevedono di portare nel capoluogo ligure. Al momento non ci sono però banchine libere e così l’idea è quella di alleggerire il peso dei traghetti nel porto storico e portare un po’ di traffico a ponente, a Voltri/Pra’. Con un accosto in più, una banchina potrebbe liberarsi per le crociere e nei periodi di traffico intenso, ne trarrebbe beneficio anche la viabilità nelle zona di Sampierdarena e Dinegro. Il presidente dell’Authority Signorini lo aveva confermato qualche giorno fa, anche se non sarà facile portare in quel lembo del Vte che una volta era adibito alle autostrade del mare, le linee dei traghetti.
L’ex presidente Luigi Merlo aveva pensato di trasferire a Voltri/Pra’ le navi dirette verso il Nord Africa. Mancherebbero però le infrastrutture necessarie per operare i rigidi controlli: quella banchina di ponente è infatti completamente vuota. Sarebbe più facile creare le condizioni per una linea nazionale, ma i servizi in quella zona del porto sono assenti. E poi ci sono altre due criticità: la prima è far digerire l’invasione dei ferry al Vte, sempre a caccia di spazi per i continui aumenti di traffico, in un’area peraltro richiesta da Msc per attività cargo. E la seconda questione sono i tempi: per rispondere ai dati sempre crescenti dei volumi passeggeri bisogna fare in fretta.

Risposte Turismo intanto prevede un ulteriore aumento dei passeggeri in Italia: 11 milioni di crocieristi entro la fine dell’anno, +8,6% rispetto al 2017. Il vertice della classifica dei porti italiani rimane invariato: Civitavecchia è sempre sul podio a 2,4 milioni (+ 9,3%) e aumenta la distanza con Venezia che è ferma a 1,4 milioni. Napoli continua a crescere (1,05 milioni), ma è a brevissima distanza da Genova (1 milione, +8,1%). Dietro ai primi cinque si assiste al boom di Bari (chiuderà l’anno con 650 mila passeggeri), mentre La Spezia, sorpassata dal capoluogo pugliese, riesce a staccare Palermo. Il Mediterraneo però continua a perdere quote di mercato e lo farà anche nel 2018, mentre l’Asia, trainata dalla Cina, accelererà ancora. «Bisogna prepararsi al meglio per cogliere l’opportunità rappresentata dal consistente aumento dell’offerta che, in termini di navi e posti letto, interverrà nei prossimi anni» ha spiegato Francesco di Cesare, presidente di Risposte Turismo. Proprio quello che dovrebbe fare, e in fretta, il porto di Genova.

http://www.themeditelegraph.com/it/shipping/shipowners/2018/02/26/crociere-genova-costretta-andare-caccia-spazi-H1FbdWPNDip2UPQ1ouuNHM/index.html
[Modificato da Gaia-77 01/03/2018 14:49]