L'incantevole favola dell'abito dell'incoronazione della regina Elisabetta
Nel 1952 la giovane regina si recò dallo stilista Norman Hartwell per chiedergli di confezionare un vestito che sarebbe passato alla storia.
Di Debora Attanasio
“Un pomeriggio di ottobre del 1952 Sua Maestà la Regina mi chiese di realizzarle l'abito da indossare alla sua incoronazione. Riesco a malapena a ricordare cosa ho balbettato in risposta”. Questa frase è tratta dal libro Norman Hartnell: The Biography, il memoir dello stilista che ha servito la regina Elisabetta fino alla sua morte, l'8 giugno del 1979. Quel pomeriggio del 1952, Elisabetta continuò a spiegargli in modo molto informale come doveva essere questo vestito e quali fossero le esigenze che doveva rispettare. La giovane regina voleva che fosse molto simile al suo abito da sposa che già aveva disegnato Hartnell cinque anni prima, in raso bianco. Inizia così la storia del meraviglioso abito dell’incoronazione della regina Elisabetta, forse il più lussuoso che abbia mai indossato nella sua lunga vita e che oggi costerebbe più di un milione e mezzo di euro. Appena accettata la commissione, l’emozionato ed euforico stilista iniziò le sue ricerche su quali fossero esattamente le regole della tradizione storica che erano state rispettate per gli abiti dell’incoronazione delle altre regine della storia britannica. Hartnell si recò per giorni al London Museum e alla London Library, chiese volumi su volumi, li sfogliò sul posto, prese appunti. Dopo questo lavoro di raccolta delle informazioni, la sua testa chiese il silenzio. Il creativo si ritirò in una dimora nella foresta di Windsor e cominciò a disegnare gli schizzi. “La mia mente brulicava di ispirazioni araldiche e floreali. Ho pensato ai gigli, alle rose, alle margherite e al grano dorato; pensavo alle tovaglie d'altare e ai paramenti sacri, ho pensato al cielo, alla terra, al sole, alla luna, alle stelle e a tutto ciò che di celeste potrebbe essere ricamato su un abito destinato a passare alla storia”.