Contro la retorica dell'8 marzo

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Maddy
00venerdì 8 marzo 2024 08:33
Ho trovato questo interessante articolo che voglio condividere.
Maddy
10venerdì 8 marzo 2024 08:38

L’8 marzo di ogni anno, puntualmente, si versano fiumi d’inchiostro sull’origine della Festa della Donna. Qui non intendo aggiungervi nemmeno una goccia, se non per ricordare che in Italia essa fu in realtà celebrata per la prima volta il 12 marzo 1922 (mentre è ormai provato che l’8 marzo 1908 non ci fu il rogo alla fabbrica tessile newyorkese “Cotton”, in cui perirono alcune centinaia di operaie). Proviamo invece a curiosare nel passato remoto della condizione femminile. Mi sembra un modo più interessante per rendere omaggio a una giornata in cui da troppo tempo si assiste al trionfo della retorica e delle frasi fatte.

Beninteso, oggi non c’è democratico il quale possa pensare che la donna “c’est la peste de l’air, l’Erynne envenimée”. Proprio così, infatti, il poeta protestante Théodore Agrippa d’Aubigné descriveva nel 1616 Caterina de’ Medici (1519-1589), vedova di Enrico II e dal 1560 reggente di Francia. Secondo la storica Cesarina Casanova, l’Erinni velenosa – che rende irrespirabile l’aria con la sua perfidia e le sue diaboliche macchinazioni – è il distillato di tutti i cliché che il Rinascimento attinge dalla cultura misogina medievale: la donna al potere vista come una beffa della natura, tendenzialmente strega, lussuriosa, incestuosa, eretica (“Regine per caso”, Laterza, 2014).

In effetti, nel corso del Rinascimento diverse generazioni di giuristi elaborano un sofisticato repertorio di tesi misogine, prima fra tutte quella della “imbecillitas mentis” (incapacità di discernimento) del sesso debole. Nondimeno, nella Francia cinquecentesca l’arretramento della condizione sociale della donna coincide con un sorprendente progresso del suo prestigio intellettuale. Sulla scorta del “De claris mulieribus” di Boccaccio, tradotto su impulso di Anna di Bretagna, moglie di Carlo VIII, nasce un filone letterario destinato a una lunga fortuna, centrato sull’elogio della “femme forte” e della “femme savante”. La vera novità di questo Rinascimento al femminile è costituita proprio dall’ingresso delle donne nell’agone culturale, con il progetto dichiarato di contestare il monopolio maschile della letteratura. Margherita di Navarra (1492-1549), sorella di Francesco I e amica di Vittoria Colonna, sarà la prima poetessa francese a essere pubblicata.

C’è stato, allora, un Rinascimento per le donne? Le risposte a questa domanda, formulata per la prima volta nel 1972 dalla studiosa americana Joan Kelly-Gadol, non sono state univoche. Alla prova dei fatti, in ogni caso, mai come nell’Europa del Cinquecento un numero tanto rilevante di donne – figlie, sorelle, mogli, madri, amanti – ha avuto accesso ad elevate responsabilità o ha governato in prima persona. Farne l’elenco completo non è possibile. Ma non si può sottacere che per circa trent’anni sarà una regina, Caterina de’ Medici, a tutelare gli interessi della Francia in uno dei periodi più tragici e sanguinosi della sua storia. In una celebre requisitoria, Jules Michelet ne farà l’incarnazione della doppiezza e della cattiveria femminile. Nella “Comédie Humaine”, Honoré de Balzac ne esalterà invece la politica di tolleranza e di riconciliazione, che avrebbe consentito alla monarchia transalpina di superare una delle sue prove più difficili dopo ben otto guerre di religione e il massacro degli ugonotti nella notte di San Bartolomeo (23-24 agosto 1572).

Il pur illustre corteo di signore al potere non rivela un miglioramento giuridico della condizione delle donne. Dimostra soltanto che molte tra loro hanno saputo far valere le proprie ambizioni e la propria intelligenza – e anche la loro bellezza – a dispetto dei pregiudizi maschili. Ma, come ha scritto Benedetta Craveri in “Amanti e regine” (Adelphi, 2008), per quanto spettacolari i loro successi costituiscono la somma di casi individuali, non si saldano mai in un’unica storia. Perché ” la Storia rimane appannaggio ufficiale degli uomini, e per inserirsi nei suoi ingranaggi senza venirne stritolate, bisogna mascherarsi, giocare d’astuzia, crearsi alleati potenti, distribuire favori, sedurre, corrompere, punire – e sapere, al momento giusto, uscire di scena”.

Da allora molto è sicuramente cambiato, ma forse ancora non del tutto













ilpoeta59
00venerdì 8 marzo 2024 08:40
Anche a me non piace la retorica delle "feste comandate", però le prendo come folklore e folkloristicamente vi faccio gli auguri.
Maddy
00venerdì 8 marzo 2024 08:43
Grazie Poeta ..li accetto volentieri ..senza retorica😍
Maddy
00venerdì 8 marzo 2024 08:50
E anche contro la retorica che ci si deve sentire donne intelligenti solo se si dice "per carità ..io non considero questa una festa ".. Forse il 1 maggio i lavoratori si sentono forse sminuiti se un giorno è ricordato per il loro riconoscimento ?Senza parlare di tutte le altre feste comandate ..Anche il Natale ..la Pasqua ..ecc ecc..
Detto ciò come è scritto nell'articolo che ho condiviso ..tanto è cambiato ma tanto ancora deve essere fatto .
Gaia-77
10venerdì 8 marzo 2024 10:58
Non mi piace considerare la giornata dedicata alla donna come un folklore. Il tutto naturalmente dipende da come si vive. Non è un giorno per fare festa, andare nei locali a briglie sciolte, come se non si potesse uscire altri giorni. Addirittura c'è chi và per assistere allo spogliarello di uomini.
Se la giornata serve per riflettere e per commemorare le tante donne che si sono battute per raggiungere i diritti che abbiamo oggi ben venga.
Ultimamente al cinema ho visto il film della Cortellesi "C'è ancora un domani" e, casualmente, ho sentito una ragazzina che parlava e diceva non pensava che alle donne non fosse consentito votare nel '900 ma secoli prima.
A questo deve servire la giornata, far conoscere la storia e le conquiste delle donne
ilpoeta59
00venerdì 8 marzo 2024 11:58
Re:
Gaia-77, 08/03/2024 10:58:

Non mi piace considerare la giornata dedicata alla donna come un folklore. Il tutto naturalmente dipende da come si vive. Non è un giorno per fare festa, andare nei locali a briglie sciolte, come se non si potesse uscire altri giorni. Addirittura c'è chi và per assistere allo spogliarello di uomini.
Se la giornata serve per riflettere e per commemorare le tante donne che si sono battute per raggiungere i diritti che abbiamo oggi ben venga.
Ultimamente al cinema ho visto il film della Cortellesi "C'è ancora un domani" e, casualmente, ho sentito una ragazzina che parlava e diceva non pensava che alle donne non fosse consentito votare nel '900 ma secoli prima.
A questo deve servire la giornata, far conoscere la storia e le conquiste delle donne



Gaia, alla fine è rimasto soltanto il folklore delle mimose, delle donne in pizzeria e cose del genere.

Fortunatamente oggi in Italia la donna viene considerata come persona e basta, c'è ancora chi fa del vittimismo ma lo trovo assolutamente fuori luogo e c'è ancora qualche ignorante che fa discriminazione ma oramai il sentiero del futuro è tracciato...siamo tutti quanti uguali: uomini, donne, bianchi, neri, etero, gay.


Gaia-77
00venerdì 8 marzo 2024 12:06
Re: Re:
ilpoeta59, 08/03/2024 11:58:

Gaia, alla fine è rimasto soltanto il folklore delle mimose, delle donne in pizzeria e cose del genere. Fortunatamente oggi in Italia la donna viene considerata come persona e basta, c'è ancora chi fa del vittimismo ma lo trovo assolutamente fuori luogo e c'è ancora qualche ignorante che fa discriminazione ma oramai il sentiero del futuro è tracciato...siamo tutti quanti uguali: uomini, donne, bianchi, neri, etero, gay.



Concordo. Siamo tutti uguali,  è come dici tu ma non possiamo negare che ancora ci sono tante discriminazioni e tante persone sessiste e omofobe. È necessario togliere il folklore,  le feste e educare all"uguaglianza. Tutti abbiamo diritto di trovare il nostro posto nel mondo e a realizzare ciò che vogliamo 
ilpoeta59
00venerdì 8 marzo 2024 12:12
Re: Re: Re:
Gaia-77, 08/03/2024 12:06:



Concordo. Siamo tutti uguali,  è come dici tu ma non possiamo negare che ancora ci sono tante discriminazioni e tante persone sessiste e omofobe. È necessario togliere il folklore,  le feste e educare all"uguaglianza. Tutti abbiamo diritto di trovare il nostro posto nel mondo e a realizzare ciò che vogliamo 



Cara Gaia, riassumo tutto ciò che abbiamo detto: bisogna combattere l'ignoranza!
Maddy
10venerdì 8 marzo 2024 13:02
Nella libertà che faticosamente abbiamo conquistato perché non considerare una libertà anche quella di andare in pizzeria o a vedere uno spettacolo di qualsiasi genere sia ?
Non tutte le donne sono fortunate e libere di fare quello che desiderano ..di parlare della condizione femminile ..di andare in un corteo di protesta ..di uscire con le amiche ..
Mi piace questo giorno se serve anche solo per un minuto per riflettere ..per ricordare ...ma non giudico chi la considera una festa.
È la libertà di essere le donne che vogliamo essere.
dalila66
00venerdì 8 marzo 2024 16:32
Credo che la donna vada festeggiata sempre e non solo l'8 marzo
Maddy
00venerdì 8 marzo 2024 16:38
È vero .. dovrebbero essere festeggiate sempre ..come d'altronde meritano di essere festeggiati gli uomini ..
Purtroppo non è così ..
ilpoeta59
00venerdì 8 marzo 2024 16:42
Re:
Maddy (DUTH210503), 08/03/2024 13:02:

Nella libertà che faticosamente abbiamo conquistato perché non considerare una libertà anche quella di andare in pizzeria o a vedere uno spettacolo di qualsiasi genere sia ?
Non tutte le donne sono fortunate e libere di fare quello che desiderano ..di parlare della condizione femminile ..di andare in un corteo di protesta ..di uscire con le amiche ..
Mi piace questo giorno se serve anche solo per un minuto per riflettere ..per ricordare ...ma non giudico chi la considera una festa.
È la libertà di essere le donne che vogliamo essere.




Sarà perché vivo nella Capitale...ma io tutto questo pathos delle differenze tra uomo e donna non lo avverto.
Qui siamo tutti uguali...uomini, donne e tutte le razze di esseri umani presenti sul pianeta.
Probabilmente il problema riguarda principalmente il sud, le isole, i paesi e i piccoli centri urbani.

Comunque io non parlerei della "libertà di essere donne"...mi piace di più "libertà di essere persone"...le parole sono importanti.
Maddy
00venerdì 8 marzo 2024 18:04
Re: Re:
ilpoeta59, 08/03/2024 16:42:




Sarà perché vivo nella Capitale...ma io tutto questo pathos delle differenze tra uomo e donna non lo avverto.
Qui siamo tutti uguali...uomini, donne e tutte le razze di esseri umani presenti sul pianeta.
Probabilmente il problema riguarda principalmente il sud, le isole, i paesi e i piccoli centri urbani.

Comunque io non parlerei della "libertà di essere donne"...mi piace di più "libertà di essere persone"...le parole sono importanti.

Hai ragione ..nella libertà di essere persone ..
Gaia-77
00venerdì 8 marzo 2024 20:06
Mi piace tanto. Libertà di essere persone 

   
Gaia-77
00venerdì 8 marzo 2024 20:08
Mi è piaciuto molto il discorso drl nostro presidente Mattarella e l'attenzione volta sulle donne siriane.
Molti popoli ancora sottomettono le donne e le considerano inferiori 
Rosalba
10sabato 9 marzo 2024 08:17
Sulla discriminazione di genere o di razza non esiste il nord e il sud, perciò eviterei di aggiungere un altro luogo comune inutile.
Ritengo che se Poeta a Roma ha un'altra percezione è perché la percentuale più alta dei romani lavora presso gli uffici pubblici essendoci lì la più alta concentrazione.
Chi lavora in virtù del superamento di un concorso pubblico percepisce la retribuzione prevista dai contratti collettivi.
Nel resto d'Italia, purtroppo, a nord come a sud, il problema principale per le donne sono gli stipendi più bassi ed il rischio di licenziamento per maternità.

Non dimentichiamoci il vergognoso discorso che tenne Elisabetta Franchi.
Gaia-77
00sabato 9 marzo 2024 10:59
Concordo con Rosalba e aggiungo che il problema della disparità non è solo tra nord e sud ma riguarda tutta l'Europa 
Rosalba
00sabato 9 marzo 2024 15:27
Dagli episodi che mi hai raccontato parlando del tuo lavoro, addirittura vi è discriminazione razziale tra persone di colore, tra nord e sud Africa, a seconda del colore della pelle scura, nelle sfumature più scure e più chiare
ilpoeta59
00sabato 9 marzo 2024 15:36
Re:
Rosalba (1fEj210315), 09/03/2024 08:17:

Sulla discriminazione di genere o di razza non esiste il nord e il sud, perciò eviterei di aggiungere un altro luogo comune inutile.
Ritengo che se Poeta a Roma ha un'altra percezione è perché la percentuale più alta dei romani lavora presso gli uffici pubblici essendoci lì la più alta concentrazione.
Chi lavora in virtù del superamento di un concorso pubblico percepisce la retribuzione prevista dai contratti collettivi.
Nel resto d'Italia, purtroppo, a nord come a sud, il problema principale per le donne sono gli stipendi più bassi ed il rischio di licenziamento per maternità.

Non dimentichiamoci il vergognoso discorso che tenne Elisabetta Franchi.



Come ben sai io sono napoletano, non sono romano ma vivo e lavoro a Roma da 10 anni, parlo con cognizione di causa perché conosco benissimo la realtà partenopea e la posso confrontare con quella della Capitale.

Il mio discorso non è teso a screditare il sud e neppure i piccoli paesi in generale però bisogna riconoscere che chi vive nelle grandi città del centro-nord acquisisce più facilmente quell'apertura mentale che auspichiamo si possa estendere ovunque.
È una questione ambientale che influisce sulla cultura, a Roma siamo abituati a vivere con gente di tutte le razze, fedi, orientamenti sessuali e via dicendo.

Per quanto concerne il lavoro non è che qui siamo tutti dipendenti statali, il lavoro ci sta in tutti i settori ed è ben pagato a patto che ci sia la produttività.
Non mi è mai piaciuto chi fa i discorsi a senso unico, io schifo chi sfrutta i lavoratori allo stesso modo di come schifo i lavoratori che se ne approfittano delle garanzie sindacali.

Mia moglie nei lontani anni ottanta ha partorito più volte senza mai prendersi un giorno di maternità perché lavoravamo in proprio, nel frattempo ascoltavo i discorsi di certi lavoratori dipendenti che studiavano come attaccare la maternità con le ferie, con la malattia, con l'aspettativa e tutto il resto...si facevano i progetti per assentarsi dal lavoro per 2 anni.

La giusta via sta nel mezzo, gli estremismi vanno sempre messi al bando!
Gaia-77
00sabato 9 marzo 2024 18:37
Re:
Rosalba (1fEj210315), 09/03/2024 15:27:

Dagli episodi che mi hai raccontato parlando del tuo lavoro, addirittura vi è discriminazione razziale tra persone di colore, tra nord e sud Africa, a seconda del colore della pelle scura, nelle sfumature più scure e più chiare



Esattamente.  Confermo ciò che hai detto. La discriminazione c'è soprattutto,  oserei dire anche solo, nelle persone ignoranti. È un discorso soprattutto educativo 
Eroe
00lunedì 11 marzo 2024 21:08
Re:
Maddy (DUTH210503), 08/03/2024 13:02:

Nella libertà che faticosamente abbiamo conquistato perché non considerare una libertà anche quella di andare in pizzeria o a vedere uno spettacolo di qualsiasi genere sia ?
...



Perché dovrebbe essere una cosa normale; che delle donne possano essere libere di andare in un locale solo l'8 marzo fa ricordare che nell'antica Roma c'era una giornata in cui gli schiavi si potevano comportare da uomini liberi per un giorno. Non so se è vero ma ricordo di averlo sentito in un documentario storico molti anni fa.
Maddy
10lunedì 11 marzo 2024 21:27
Re: Re:
Eroe (Eroe.E.), 11/03/2024 21:08:



Perché dovrebbe essere una cosa normale; che delle donne possano essere libere di andare in un locale solo l'8 marzo fa ricordare che nell'antica Roma c'era una giornata in cui gli schiavi si potevano comportare da uomini liberi per un giorno. Non so se è vero ma ricordo di averlo sentito in un documentario storico molti anni fa.

Hai ragione .. è quello che penso anche io !
La libertà di decidere cosa fare deve essere tutti i giorni ..purtroppo non sempre è così .
Per quanto questa sia una realtà lontana da noi o da quello che pensiamo ..non tutte le donne lo possono fare.
Eroe
00lunedì 11 marzo 2024 21:53
Nel 2007 su Facebook scrissi:

8 marzo

Col tempo si è trasformata in una giornata di festa ... banchetti ... regalini ... auguri (come se fosse la festa del papà o della mamma) ...
A me fa sempre alle donne morte sul lavoro e tutte le altre che, anche nel 2007, continuano a subire vessazioni.
Le ragazze costrette a prostituirsi che possiamo vedere ogni sera nelle nostre belle città;
le donne considerate inferiori per colpa di religioni, pregiudizi e comodità (in quando considerare inferiore qualcuno ci permette di sfruttarlo meglio);
le donne che vedono morire i propri figli perché non hanno cibo, acqua pulita, medicine;
le donne dei disparidos di tutto il mondo che ancora hanno fame di verità e giustizia;
le donne che vedono il loro lavoro sottopagato;
le donne che subiscono sfregi per aver rifiutato le avance di un'infame;
le donne ... tantissime
a tutte queste donne io non me la sento di dargli gli auguri
dico solo che nel mio piccolo farò quanto possibile affinché non accadano più questi ed altri crimini.

Ora aggiungerei anche "le donne vessate ed uccise da mariti, amanti e pretendenti per aver detto un no" e "le donne che vedono i propri figli amputati o uccisi sotto i bombardamenti dei signori della morte".
Eroe
00lunedì 11 marzo 2024 21:56
Ed un'altra volta scrissi:

8 marzo
Fare gli auguri alle donne l'8 marzo è come fare gli auguri ai militari il giorno dedicato al milite ignoto.
Chissà quanti violentatori hanno regalato, alla loro prossima vittima, un mazzetto di mimose ...
Le donne sono parte di noi e noi parte di loro in quanto tutti abbiamo un padre ed una madre e molti hanno una figlia o una sorella ... per cui il giorno che ci sarà ugual rispetto per tutte/i sarà un giorno in cui nessuno farà più gli auguri dell'8 marzo ma si ricorderà solo la tragedia storica che rappresenta e basta.
Rispettare le donne vuol dire rispettare la propria madre o figlia e soprattutto vuol dire rispettare se stessi.
Gaia-77
00martedì 12 marzo 2024 14:30
Mi piacciono molto le tue riflessioni,  profonde e appropriata. 
dalila66
00martedì 12 marzo 2024 16:34
Gaia-77, 12/03/2024 14:30:

Mi piacciono molto le tue riflessioni,&nbsp; profonde e appropriata.&nbsp;<br class="cbrh" />

Condivido anch'io come Gaia sulle cose scritte da, Eroe
Eroe
10martedì 12 marzo 2024 23:17
Grazie ragazze 💗
Vi racconto solo che quando frequentavo l'università ogni volta che c'era una riunione delle femministe mi facevo trovare seduto, nell'aula scelta, prima di loro. Puntualmente prima di iniziare mi cacciavano in quanto maschio ma prima di uscire dicevo loro "Questa è una lotta che dobbiamo fare insieme altrimenti ci vorranno cento anni prima di raggiungere i giusti obiettivi" ma purtroppo la loro più che una lotta per l'uguaglianza ed il rispetto di tutti era stata confusa come una lotta contro i maschi anche se fuori dall'aula avevano amici, fratelli, padri e fidanzati maschi.
Gaia-77
00mercoledì 13 marzo 2024 00:16
La parità di diritti non conosce genere. Le donne che hanno scambiato,  e negli anni è  successo,  la lotta contro gli uomini...non hanno avuto ben chiaro l'obiettivo. 
Ci sono stati movimenti che addirittura rivendichiamo la superiorità della donna, non capendo che ribaltare le cose non sarebbe stato equo.
Secondo me la validità della persona non dipende dal genere o dalla razza, ecc..
Ci sono persone "superiori" che si distinguono per intelligenza,  correttezza,  umiltà e molte altre doti.
Rosalba
00mercoledì 13 marzo 2024 14:42
Eroe (Eroe.E.), 12/03/2024 23:17:

Grazie ragazze 💗
Vi racconto solo che quando frequentavo l'università ogni volta che c'era una riunione delle femministe mi facevo trovare seduto, nell'aula scelta, prima di loro. Puntualmente prima di iniziare mi cacciavano in quanto maschio ma prima di uscire dicevo loro "Questa è una lotta che dobbiamo fare insieme altrimenti ci vorranno cento anni prima di raggiungere i giusti obiettivi" ma purtroppo la loro più che una lotta per l'uguaglianza ed il rispetto di tutti era stata confusa come una lotta contro i maschi anche se fuori dall'aula avevano amici, fratelli, padri e fidanzati maschi.

All'epoca era una lotta di affermazione.
Dico questo perché immagino che ti riferissi ad un'epoca non così recente.
Le donne di quel periodo sentivano sulle spalle il peso di decenni di soprusi.
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